Pubblicato l’expert paper sull’uso dell’MRD nella pratica clinica

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Un panel di esperti in onco-ematologia si è riunito per valutare in che misura la malattia minima residua (o malattia minima misurabile, il cui acronimo è MRD) possa essere considerata un endpoint negli studi clinici e uno strumento da utilizzare nella pratica clinica per personalizzare le decisioni terapeutiche delle malattie onco-ematologiche, in particolare nella leucemia linfatica cronica (CLL), nel mieloma multiplo (MM) e nei linfomi Non-Hodgkin (NHL).

Il frutto della discussione è un Expert Paper il cui obiettivo è di porre le basi per l’implementazione di linee guida strutturate con un maggiore livello di consenso.

“La malattia misurabile residua sta diventando un biomarcatore per misurare la qualità di risposta alle terapie in molti campi dell’onco-ematologia. Nonostante ci sia un’ampia produzione scientifica rispetto all’importanza di questo biomarcatore, non è ancora chiara la trasferibilità dei dati provenienti dagli studi clinici alla comune pratica clinica, spiega Francesco Buccisano, Professore Associato di Ematologia presso l’Università Tor Vergata di Roma, che fa parte del board di esperti che ha redatto il Paper.

“Abbiamo raccolto l’evidenza proveniente dalla letteratura sull’uso della MRD in onco-ematologia per offrire indicazioni sul suo utilizzo nella pratica clinica”. E continua: “Le nostre considerazioni rappresentano una base fondamentale per costruire un consenso più strutturato attraverso l’uso di una votazione di tipo Delfi o attraverso un grading delle evidenze scientifiche raccolte dalla letteratura. Il messaggio generale è che c’è una certa eterogeneità nell’utilizzo e nel ruolo che viene attribuito alla MRD che varia a seconda delle malattie e delle terapie”.

Il Professore osserva che “in generale le entità regolatorie sono interessate a questi marcatori in quanto possono diventare degli endpoint surrogati negli studi clinici. Soprattutto in patologie che oggi, grazie all’innovazione farmacologica, hanno una sopravvivenza di molti anni, la valutazione dell’efficacia dei farmaci può essere anticipata se si raggiungono degli endpoint poi correlati alla sopravvivenza e la MRD è uno di questi”.

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