Uso di biomarcatori per prevedere gli esiti della CAR-T: situazione attuale e prospettive future

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La terapia CAR-T ha dimostrato un enorme potenziale per il trattamento delle neoplasie ematologiche. Tuttavia, nonostante i suoi benefici, viene ancora utilizzato come seconda linea terapeutica principalmente a causa dei suoi gravi effetti collaterali e della reattività del paziente.

Numerosi ricercatori in tutto il mondo hanno tentato di identificare biomarcatori predittivi efficaci per la previsione precoce degli esiti del trattamento e degli effetti avversi correlati a questo trattamento anche se, finora, solo con successo limitato.

Un team di esperti ha svolto una revisione con la finalità di offrire una panoramica completa dello stato attuale dei biomarcatori predittivi. Sebbene i parametri di previsione esistenti siano correlati in una certa misura con i risultati del trattamento, non riescono però a inquadrare in modo completo la complessità delle dinamiche del sistema immunitario.

Gli Autori identificano sei principali gruppi di biomarcatori predittivi e propongono il loro utilizzo nello sviluppo di modelli di previsione migliorati ed efficienti. Questi gruppi includono cambiamenti nella dinamica mitocondriale, attivazione endoteliale, compromissione del sistema nervoso centrale, marcatori del sistema immunitario, vescicole extracellulari e microambiente tumorale inibitorio.

Una comprensione completa dei molteplici fattori che influenzano l’efficacia terapeutica ha il potenziale per migliorare significativamente il corso della terapia CAR T, e quindi la cura del paziente, rendendo così questa immunoterapia avanzata più attraente, più conveniente e più favorevole per i pazienti.

 

source: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38558801/

 

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