molnupiravir (Lagevrio): l’efficacia potrebbe essere inferiore a quanto inizialmente stimato

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L’efficacia della pillola antivirale molnupiravir, prodotta da Merck e Ridgeback Biotherapeutics, potrebbe essere minore quanto inizialmente stimato. È quanto emerge dai risultati dello studio Move-Out.

I nuovi dati indicano che il farmaco consente una riduzione del rischio relativo di ricovero o morte per Covid del 30% mentre in un’analisi ad interim, condotta in precedenza nello stesso trial, era emerso un dimezzamento del rischio (48%) in seguito all’assunzione del farmaco.

In una nota, Merck e Ridgeback Biotherapeutics spiegano che “l’analisi ad interim e le analisi aggiuntive supportano l’efficacia e la valutazione complessiva favorevole del rapporto rischio-beneficio di molnupiravir per il trattamento di Covid-19 da lieve a moderata negli adulti ad alto rischio di progressione della malattia”. I risultati delle analisi supplementari sono stati condivisi con la Fda e saranno presentati al comitato specializzato dell’ente americano il 30 novembre 2021. 

Nella nota si legge che ora sono disponibili i dati di tutti i partecipanti iscritti nel trial (1.433 persone). In questa popolazione il farmaco ha ridotto il rischio di ospedalizzazione o morte dal 9,7% calcolato nel gruppo placebo (68/699) al 6,8% (48/709) del gruppo trattato con molnupiravir, per una riduzione assoluta del rischio del 3,0% e una riduzione del rischio relativo del 30%. Sono 9 i decessi che sono stati segnalati nel gruppo placebo, uno invece nel gruppo trattato con molnupiravir. 

I dati dell'analisi ad interim mostravano una riduzione del rischio di ospedalizzazione o morte dal 14,1% (53/377) nel gruppo placebo al 7,3% (28/385) nel gruppo molnupiravir, per una riduzione del rischio assoluto del 6,8% e una riduzione del rischio relativo del 48%. 

L'uso del farmaco è già stato approvato nel Regno Unito mentre nell'UE si attende il verdetto finale dell'Agenzia europea per il farmaco (Ema) che si pronuncerà nell'arco di alcune settimane (ha già dato parere positivo in caso di emergenza). 

In un'intervista, Nicola Magrini, il direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), ha detto “ci siamo attivati affinché la prenotazione di questi farmaci orali (i due farmaci in questione sono quello dell’azienda farmaceutica Merck e quello di Pfizer) ci sia il prima possibile, e abbiamo stretto accordi in tal senso in questi giorni”. 

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