epcoritamab: un nuovo anticorpo bispecifico first-in-class per il trattamento di pazienti con linfoma a grandi cellule B recidivante/refrattario
Il trattamento con epcoritamab, un nuovo anticorpo bispecifico first-in-class che si somministra per via sottocutanea, ha dimostrato di produrre risposte profonde e durature in pazienti con linfoma a grandi cellule B recidivante/refrattario, nello studio di fase 2 EPCORE NHL-1.
Lo studio EPCORE NHL-1 (NCT03625037) è un trial multicentrico internazionale che ha arruolato pazienti con neoplasie a cellule B mature recidivanti/refrattarie, CD20-positive. I pazienti eleggibili dovevano avere un performance status ECOG non superiore a 2 ed essere stati sottoposti in precedenza ad almeno due linee di terapia, comprendenti almeno un anticorpo monoclonale anti-CD20. Inoltre, era consentito un precedente trattamento con le cellule CAR-T.
Epcoritamab ha dimostrato in analisi preliminari di esercitare una potente attività antitumorale contro diversi tipi di linfoma non Hodgkin sia in monoterapia, sia in combinazione con diversi standard of care.
«Epcoritamab è un anticorpo bispecifico che agisce legandosi da un lato all’antigene CD20 sulla cellula linfomatosa, ma in un sito di legame diverso rispetto a quello del ‘vecchio’ rituximab, e dall'altro lato ai linfociti T, attivandoli.
Si distingue da altri tipi di anticorpi bispecifici perché è una formulazione sottocutanea e determina un rilascio più prolungato del farmaco. Quest’ultima caratteristica potrebbe essere uno dei meccanismi alla base della riduzione degli effetti collaterali osservata con epcoritamab rispetto ad altri anticorpi specifici.