EPR - é iniziato lo studio della terapia fagica (WRAIR-PAM-CF1) per la fibrosi cistica
Lo studio clinico supportato dal National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) valuterà se la terapia con batteriofagi WRAIR-PAM-CF1 riduce in modo sicuro la quantità di batteri Pseudomonas aeruginos nei polmoni fibrocistici.
P. aeruginosa è il batterio più comune che provoca problemi di Fibrosi Cistica (FC). Lo fa infettando il tessuto danneggiato che ha provocato cambiamenti nel muco come risultato della FC. Le infezioni prodotte dai batteri stanno rapidamente diventando più resistenti a più farmaci. Pertanto, solo un gruppo selezionato di antibiotici è stato autorizzato di recente per curare la malattia. La scoperta di un trattamento più efficace è un fattore critico nel tempo per i pazienti affetti da FC e si prevede che i risultati futuri dello studio di Fase Ib forniranno prove di tali terapie.
Le terapie con batteriofagi utilizzano i virus per uccidere i batteri mirati senza danneggiare altre aree del corpo. WRAIR-PAM-CF1 è composto da quattro specie di batteriofagi che infettano e uccidono naturalmente il batterio P. aeruginosa. Le prime analisi hanno confermato che i virus selezionati non hanno geni a rischio che inneschino la resistenza agli antibiotici.
I ricercatori della sperimentazione (NCT05453578) dovrebbero monitorare 72 adulti in 16 centri statunitensi per la FC e somministrare la terapia utilizzando una singola infusione endovenosa a un particolare livello di dose. I limiti di sicurezza della terapia, i dettagli su come funzionano i fagi nel corpo e l'effetto della terapia sulla funzione polmonare sono tutti aspetti che saranno valutati e riportati durante lo studio. Anche la qualità della vita sarà una misura chiave, così come l'impatto della terapia sui partecipanti provenienti da diverse aree geografiche.
Inizialmente, due partecipanti per ciascuno dei tre livelli di dosaggio dispensati riceveranno l'infusione e saranno monitorati per un periodo di quattro giorni. Se non vengono riscontrati gravi problemi di sicurezza, verranno arruolati più volontari per ricevere una singola infusione o un placebo.
I risultati di questa fase iniziale regoleranno il dosaggio somministrato ai 50 partecipanti previsti nella Fase II dello studio, se la ricerca primaria dovesse avere successo.
Per maggiori dettagli sullo studio NCT05453578 far riferimento al seguente link.